3,24 mq

2004
Legno, arredamento, materiale elettrico;
cm 270x120x250

All’interno di una cassa di legno di 270x120x250 cm, di quelle che solitamente si utilizzano per il trasporto delle merci sono ricavate due stanze una di 70x120 cm che funge da ingresso e dalla quale si accede attraverso una piccola porta dotata di serratura e spioncino alla seconda stanza di 200x120 cm priva di qualsiasi apertura verso l’esterno. Le pareti delle due stanze sono di compensato mentre il pavimento è di linoleum grigio, le due stanze sono illuminate ognuna da una lampadina. La stanza più grande è arredata con una branda richiudibile di 180x60x16 cm completa di materasso, coperta, due lenzuola, cuscino e federa; un comodino di 30x40x80 cm con sopra una risma di fogli di carta in formato A4, una penna, una bottiglia d’acqua, un bicchiere di plastica e un rotolo di carta igienica; un wc chimico di 40x40x30 cm, una bacinella di plastica e un secchio di acqua. Questa stanza è una prigione mentre la stanza più piccola oltre a servire da disimpegno tra la cella e l’esterno funge anche da nascondiglio e da postazione di osservazione per i carcerieri che possono guardare costantemente il prigioniero attraverso uno spioncino nella porta che unisce le due stanze. La cella è la ricostruzione in scala 1:1 del presunto luogo dove fu tenuto prigioniero Aldo Moro in via Montalcini 8. Guardando la cassa dall’esterno non si percepisce l’esistenza della due stanze poiché la porta di ingresso e ben mimetizzata tra le assi che compongono il rivestimento esterno della cassa.