Due ritratti con persona. Sprovieri Gallery, London

Francesco Arena Due ritratti con persona Sprovieri, London, 1 march – 29 april 2018

Sprovieri Due ritratti con persona

La mostra è incentrata su Due ritratti con persona (tra Franco e Francesco), il primo lavoro di una nuova serie dell’artista, che tratta due dei temi maggiormente ricorrenti nella pratica di Arena, il ritratto e il tempo.

 

Su una scultura in bronzo bianco, che funge da sgabello, siede una persona di 33 anni. Trentatré è la differenza di età tra l’artista e suo padre,  per cui l’opera diventa un ritratto dell’artista e di suo padre che trova rappresentazione attraverso il performer. Quest’ultimo deve avere 33 anni fintanto che entrambi i soggetti del ritratto – l’artista e suo padre – sono vivi. Se uno dei due soggetti muore, l’età del performer cambierà, aumentando nel caso in cui muoia la persona più giovane e diminuendo nel caso in cui muoia la persona più anziana. Una volta morti entrambi i soggetti, l’età del performer non cambierà più. Di conseguenza, soltanto una persona che al momento della mostra abbia un’età uguale alla differenza di età delle due persone ritratte, a cui è dedicata l’opera, potrà sedersi sullo sgabello/scultura.

 

Nell’opera di Arena, il ritratto parla di sé, ma senza alcuna traccia di narcisismo, perché “parlando di sé, parla di qualcos’altro... l’universo ingannevole e reversibile che è la realtà.” (Mario Fortunato, 2017)

I mezzi utilizzati per il ritratto sono uno sgabello e una persona associata a Francesco e a suo padre solo attraverso un numero, la sua età – l’espressione del tempo che passa e i cambiamenti da questo causati.

 

“Numeri che prendono forma. Se si provasse a sintetizzare gran parte del lavoro di Francesco Arena in una formula semplice e diretta, questa potrebbe esserla. Da un punto di vista linguistico la sua opera può essere letta come uno sviluppo, una personale ‘derivazione’ di processi scultorei che nascono dalle forme geometriche dell’arte minimale e da quelle più archetipiche dell’Arte Povera, mentre dal punto di vista tematico i suoi pezzi sono spesso la traduzione di formule e numeri collegati ai fatti o storie da cui provengono.” (Vincenzo de Bellis, 2016)

 

Per la mostra, Arena ha creato altri due sgabelli/sculture della stessa serie, che saranno disponibili su commissione, e anche quattro sculture geometriche in bronzo bianco. Comprendenti vari frammenti di funi e corde, tutte raccolte da conoscenti e amici, le quattro sculture collegano la storia collettiva e quella dell’artista. Collegano inoltre la mostra con Autumn Lines, la sua prima personale presso la galleria, nel 2016. Qui, l’uso di un nastro lungo 2.100 metri, realizzato legando insieme migliaia di frammenti di corde, lacci da scarpe, cavi elettrici, corrispondeva alla lunghezza del recinti di metallo e filo spinato innalzati tra la Slovenia e la Croazia l’11 novembre 2015: il primo giorno che l’Europa ha cominciato a innalzare barriere e ha chiudere i suoi confini al flusso di migranti.